Napoli è in costante crescita. Questa affermazione non nasce dall’analisi di dati elaborati da Centri Studio o da analisti di settore, ma dalla consapevolezza di chi vive la città ogni giorno.
La genesi di questo grande fermento non è casuale. Ci sono momenti storici che appaiono decisivi per la sorte di una terra. Dopo lo scandalo relativo alla gestione dei rifiuti i napoletani hanno preso coscienza che qualcosa doveva essere cambiato. E così come un grande big bang coraggioso e spontaneo, ogni realtà produttiva aperta alla logica di rete e legata indissolubilmente a Napoli ha iniziato a fornire un micro contributo. Chi aveva la possibilità di mettere a disposizione dei turisti la propria dimora l’ha fatto, aggiungendo alla logistica il calore della nostra gente, in un mix esplosivo e vincente. Gli artigiani hanno iniziato a uscire fuori dalle loro botteghe e ad ipotizzare reti collaborative fortemente legate al territorio.
E Napoli piano piano è esplosa in tutto il suo fascino, attirando da subito i tour operator internazionali, prontissimi a raccogliere la nuova sfida lanciata dai partenopei. E’ una crescita che nasce dal basso e dalla consapevolezza collettiva che se oggi è bello domani può essere anche di più.
Oggi siamo fieri di gridare al mondo che siamo napoletani, la nostra lingua la rivendichiamo come tale e non come dialetto. Di noi si parla in termini positivi in tutto il mondo e immediatamente dopo l’exploit Dolce&Gabbana i più grandi brand mondiali programmano a Napoli iniziative di valore internazionale. Gli eventi culturali in città sono sempre più numerosi e meravigliosamente gremiti di napoletani che desiderano riscoprire la propria città, conoscerla finalmente. Non passeggiamo più sospesi sulle strade di Napoli, ma affondiamo i nostri passi sentendo l’aderenza alla nostra terra, camminiamo con presenza, decisione e speranza.
Abbiamo accennato alla consapevolezza, alla fierezza, alla volontà di cambiare le cose in meglio. I giovani iniziano a guardare alla città e alla sua offerta in maniera differente. Un passo dopo l’altro sarà possibile anche arrestare l’emorragia del secolo, quella della fuga dei cervelli. C’è un napoletano di valore in qualsiasi eccellenza mondiale: dalla medicina al food, dall’innovazione sociale al design. E’ un pochino come immaginare un processo di fotosintesi clorofilliana dove dopo aver accumulato per anni negatività, si è deciso in maniera collettiva e fortemente partecipata di dare energia positiva.
Certo tanto ancora può essere migliorato. La rete di realtà di eccellenza deve aprirsi a nuovi protagonisti. Nessuno deve sentirsi escluso o minoritario. Il successo è una formula che esalta la collettività. Da questo angolo forse privilegiato, da questa UnaNapolialGiorno da cui si è deciso di comunicare che qui si fa, si cresce, si progetta, si crea, si costruisce, vediamo realmente una Napoli diversa e ricca di fascino ogni giorno, con una pluralità di offerte, eventi, sfaccettature che sono tipiche di una grande capitale.
UnaNapolialGiorno per un nuovo punto di vista, per trasmettere ciò che è bellezza, tutto quanto esalta le nostre radici e la propensione a creare valore in maniera solare. Oggi abbiamo UnaNapolialGiorno ed è bello comunicarlo. E se questa bellezza riuscirà, come sta già accadendo, a sanare la grande piaga della disoccupazione, spesso legata proprio alla sfiducia in ciò che Napoli offre, se riusciremo tutti insieme ad emarginare le negatività di quei pochi che troppo spesso hanno rappresentato tutti, condividendo ciò che abbiamo e attribuendogli un valore, allora tutto ciò che noi sappiamo può essere reale, sarà concretezza e questo risveglio sarà storia.