Un falegname al servizio della città: il progetto Riciclarte

Nel cuore dei Quartieri Spagnoli c’è un falegname che si prende cura delle strade della città.

Riciclarte Miniera è un progetto di Salvatore Iodice

Salvatore è un falegname, conduce per anni la sua attività con bei risultati. Poi un pensiero prende sempre più corpo nella sua mente: la voglia di ripulire da rifiuti e degrado le strade che attraversa ogni giorno.

Siamo a Vico Giardinetto 22, Bottega Riciclarte. La prima cosa che salta oll’occhio di questo basso-bottega è l’ordine che convive in modo perfetto con un’esplosione di colori e creatività. Salvatore ci racconta del suo bisogno di esprimersi artisticamente, “perché l’arte si muove da sola”: sculture, dipinti, oggetti, ogni creazione trova perfetta collocazione in un luogo che dà luce già dall’esterno ai vicoli dei Quartieri Spagnoli.

La riqualifica del quartiere e l’arredo urbano

Salvatore ci racconta della nascita dell’idea Riciclarte: “Riflettevo su come portare avanti un’azione di riqualifica del quartiere. Volevo ripulire le strade salvando dall’abbandono elementi che trovavo spesso negli angoli delle strade: materassi, legni, bancali.”
Da qui l’idea Riciclarte, un progetto che nasce per ripulire prima che riciclare, che dà a materiali abbandonati una nuova vita utile alla collettività e che si esprime attraverso l’arte di Salvatore.”

Da qui il passo successivo diventa l’arredamento urbano: i materiali di strada dopo il passaggio in bottega tornano in strada e rispondono ai bisogni dai bisogni delle persone che vivono il quartiere.
Con Riciclarte nascono così panchine da esterno realizzate con letti abbandonati, cestini per le carte dai vecchi mobili, getta-sigarette da vecchie tavole di legno, frecce segnaletiche da materiali di scarto che indicano i luoghi di interesse come teatri, chiese, panorama, murales come quello su Maradona realizzato sempre da Salvatore, nei Quartieri Spagnoli.

Questi oggetti sono posizionati nei vicoli dei Quartieri e poi nel centro storico: se alzate lo sguardo o vi guardate intorno scoprirete lo stile inconfondibile dell’arredo urbano di Salvatore.
Salvatore porta avanti il progetto Riciclarte, con il supporto di alcuni colleghi, in maniera indipendente e libera e ottiene sempre più risonanza.

Ho fatto come si deve fare nella vita: uno piglia e fa

“Mi sono collocato sulla scia di una corrente di cambiamento per la città di Napoli, iniziata qualche anno fa e che sta diventando sempre più convergente. Credo che per cambiare qualcosa che non ci sta bene non si deve aspettare il momento giusto o un aiuto esterno. Ho fatto come si deve fare nella vita: uno piglia e fa.”

Salvatore qualche anno fa pensava di trasferirsi all’estero, il sogno di una fuga, poi decide di prendersi un paio di anni di tempo per mettersi in gioco. E da qui la continua e positiva evoluzione del suo percorso professionale e personale: Salvatore diventa Consigliere per la 2a Municipalità e Presidente della Commissione Cultura e Turismo.

La rivoluzione nasce tra la gente, in miezz a via

“Qualsiasi cosa fai non farla per te, falla per gli altri. Non devi fare niente per te stesso. Se incominci a guardare il tuo Io, incomincierai a cadere giorno dopo giorno. Io credo al bene comune. Contro la paura, contro la reticenza a condividere, ho pensato solo alla volontà di vedere un cambiamento per la città di Napoli: la rivoluzione nasce dal basso. Voglio fare parte del gioco, prima ci stavi fuori ma dipendeva da noi. Sbagliavamo l’approccio, il modo di entrare nelle dinamiche. C’era troppa mancanza di fiducia verso se stessi, mancanza d’amore per la propria terra. I pulsanti del sistema ci sono sempre stati ma erano disattivati. Ho riconosciuto questa energia, nata dal aver vissuto il fondo e destinata a crescere sempre di più.

La rivoluzione nasce tra la gente, in miezz a via. La signora del quartiere mi getta le braccia la collo quando ripulisco e realizzo un’azione di riqualifica del quartiere. Nessuno vuole vivere male, in mezzo al degrado: l’essere umano è programmato solo per le cose belle. Uno su mille mi ha messo i bastoni tra le ruote. Ma la risposta del quartiere in definitiva è stata perfetta.”

Per la creazione di reti e sinergie

“Mi sono candidato con la speranza di riuscire a incidere ancora di più. Sono cresciuto nei Quartieri,  mia moglie è dei Quartieri.
Il mio scopo ora è fare luce con le mie attività a piccole realtà di Napoli. Con la mia opera cerco di creare opportunità lavorative, creando reti e sinergie.

Ho da poco concluso la mia collaborazione alla realizzazione della La Taverna del Contadino, ottenuta con la pulizia di un vecchio deposito nel sottosuolo, che ci ha rivelato meravigliosi reperti storici appartenenti per lo più alla tradizione contadina, risalenti all’epoca dal ‘600 ai primi ‘900.”
La Taverna del Contadino ora è un luogo magico, caratteristico, unico, dedicato alla buona cucina, al buon vino e all’intrattenimento di qualità con musica, arte, spettacoli.

Come immagina il futuro Salvatore?

“Sono un papà e voglio aggiustare il futuro. Io lo immagino sereno, dopo tanto lavoro e far proseguire alla nuova generazione la nostra passione, trasmettere loro un esempio. Abbiamo sentito il dovere di dare l’esempio. La contradditorietà di Napoli è una leva che possiamo utilizzare a nostro favore. Se solo tutta la forza, l’energia del male fosse indirizzata al bene, cosa potremmo mai realizzare. Napoli ha un talento esplosivo e tumultuoso, dobbiamo solo veicolarlo verso il bene.”

Salvatore sta pensando all’idea di creare un movimento dedicato a risolvere problemi concreti e trovare soluzioni. Ci sarebbe già un nome: Muovt tu!
In cantiere anche un nuovo sistema di frecce segnaletiche dedicate alla comunicazioni emozioni, messaggi e… nomi. Nella città compariranno i nomi di vittime della camorra, solo i nomi. Le persone che hanno calpestato il suolo di questa città e che meritano di essere ricordate ogni giorno.

I prossimi progetti

E ancora, la produzione di un docufilm a cura di Fabrizio Livigni e dedicato alla storia del murales di Maradona che perse la testa prima di essere rimesso a posto, attraverso i racconto di 12 persone che vivono e lavorano ai Quartieri Spagnoli. Il docufilm è iscritto al prossimo Festival del Cinema di Torino.

E altri progetti ancora, tutti ricolmi della creatività, verace vitalità e perseveranza di Salvatore.