Nelle viscere della Napoli borbonica: un sogno a 5 stelle che si chiama Galleria Borbonica
Camminare tra le strade e i vicoli di Napoli è conoscere ed osservare soltanto una parte del suo immenso patrimonio storico ed urbanistico: Napoli è una città a strati, sotto i nostri piedi esiste un mondo che conserva una storia tutta da raccontare.
Un grande vuoto e un buio profondo da illuminare
Non è sempre facile “dal nulla” mettere in luce ciò che nel corso del tempo è stato sepolto. Esistono però grandi sogni e forti ambizioni. Ci sono persone che diventano “eroi” perchè affrontano gli ostacoli per vincerli. La storia della Galleria Borbonica di Napoli è il racconto di persone, il risultato di testimoninanze e l’azione pratica di centinaia di volontari.
Una storia di grande coraggio
E’ una storia che nasce nel 2005 quella di due geologi incaricati dal Commissariato di Governo del Comune di Napoli, chiamati per ispezionare e verificare la statica delle cavità del sottosuolo napoletano.
Dopo diversi sopralluoghi, un giorno i due colleghi ed amici riescono, da una cavità della zona della Nunziatella, ad entrare in un quartiere abbandonato. Discendono da pozzi ad una profondità di 40 m e da una di queste cavità mettono piede per la prima volta, senza saperlo, all’interno del sito della Galleria Borbonica.
Era tutto al buio, non si capiva molto; tutt’intorno una massa di detriti e rifiuti lasciati qui nel pieno degrado e abbandono per anni. La curiosità di ritornarci era troppa e da quel momento, quel posto divenne il loro luogo segreto.
In poco tempo, camminando su questi detriti si intuì che c’era un patrimonio abbandonato, un’opera di architettura ed ingegneria fatta dai napoletani nell’800 che meritava di essere raccontata.
Una storia da raccontare
Tra i tantissimi detriti, alcuni cavi elettrici abbondati ed un quadro elettrico usurato. Quando la foca luce delle lampadine illuminò lentamente il buio della Galleria Borbonica, i due amici si innamorarono completamente di questo posto da dedicarci tutto il tempo libero. Tutte le domeniche, durante i festivi e ogni volta che era possibile, si tornava qui, a ripulire questo posto e consegnare questo immenso patrimonio storico-archeologico alla città.
Tante rinuncie ma anche molte soddisfazioni
Senza finanziamenti esterni, i geologi portano avanti il lavoro di recupero guidati da forte determinazione ed ambizione. Nel 2009, arriva la prima concessione d’ Italia come percorso sotterraneo e nel 2010, l’ Associazione Borbonica Sotterranea annuncia l’apertura al pubblico del sito la Galleria Borbonica.
La Galleria Borbonica nasce come luogo strategico militare voluto dal Re Ferdinando II di Borbone nel 1853 per collegare due punti strategici della città, via Domenico Morelli (dove erano un tempo stanziate le milizie borboniche) con Piazzetta Carolina, a 100 mt di distanza dal Palazzo Reale. Un tunnel costruito con non poche difficoltà tecniche e mai ultimato a seguito di importanti cambiamenti storici. Un luogo utilizzato poi, durante il secondo conflitto mondiale, come ricovero bellico per migliaia di napoletani. Storie, oggetti, tracce e testimonianze di una memoria che viaggia attraverso i secoli attraverso la nostra presenza.
La storia di un luogo nel sottosuolo di Napoli che affascina per la sua incantevole bellezza, con ben 4 percorsi attivi, la Galleria Borbonica è il percorso più grande della città, uno dei più recensiti, più discusso nei media, un nome che gira per il mondo.
Giovanni Allevi alla Galleria Borbonica – Napoli
…totalmente in estasi…
Pubblicato da Galleria Borbonica su Martedì 11 marzo 2014
Gianluca Minin, Presidente dell’Associazione Borbonica Sotterranea. “Il mio sogno è continuare ad emozionare, questo luogo è emozione pura, un’esperienza unica. Il mio prossimo sogno è creare una postazione dove organizzare un concerto per violini di sola acustica“.
Per Gianluca Napoli è …#viva! perchè capace di emozionare e offrire sempre nuovi stimoli!
A cura di Lea Bello