UnaNapolialGiorno è nato da un hashtag scritto di getto sul mio profilo Facebook nelle mie passeggiate tra le strade di Napoli. Ho vissuto quasi gli ultimi 10 anni della mia vita in altre città, principalmente Milano. Mi sono trasferita alla ricerca di un lavoro che potesse dare gratificazione al mio concetto di “carriera”. In corsa invece le cose come sempre sono andate diversamente e ho trovato altro, un altro fortemente inaspettato ma che ha dato luce ad un’altra parte di me, presente ma nascosta.
Il mio rapporto con Napoli è stato sempre molto viscerale. Napoli per me è stata un’amante fuggitiva, una madre disattenta finché non sono tornata a viverci. Dopo tanti anni vissuti con altre modalità, altri luoghi, abitudini, cultura, riferimenti ho sviluppato probabilmente con lei la giusta distanza, tale da consentirmi di amarla in maniera forse più lucida e pacata.
Napoli mi ha svelato un segreto: la sua forza oggi è la capacità di poterla vivere ogni giorno in maniera diversa. Questo perché Napoli non è più Napoli: la sua più grande difesa, la sua capacità di adattarsi agli ostacoli millenari che ha incontrato per continuare a sopravvivere, si è trasformata in una nuova potenza creatrice, la capacità di mettere a frutto la lava di cultura di cui è costituita.
È stato per me un processo scoperto da lontano, nel tempo e che ho visto esplodere proprio in concomitanza con il mio ritorno a Napoli. È come se mi avesse fatto una sorpresa, un regalo desiderato sin da piccola e mai ricevuto…fino ad oggi.
La profondità emozionale di Napoli, che invano ho cercato di rivivere in altre città, si è ancorata a una nuova consapevolezza. Proprio come una persona in crescita evolutiva, Napoli sta trasformando questa intelligenza creativa e sensibile in uno strumento di coscienza costruttiva. A fronte delle falle che ancora vive, credo che Napoli abbia bisogno di essere incoraggiata. Con il confronto, con lo stimolo, con l’apertura a nuovi orizzonti.
#UnaNapolialGiorno è la visione della ricchezza di tutte le sfumature di una città sfuggente e indescrivibile, di una città che non è offerta come accade in altre italiane e europee in uno scatola ben confezionata ma spesso vuota. Napoli ha bisogno di essere presentata in modo diverso, con… ma… soprattutto oltre la sua immagine tradizionale di pizza, mandolino e “molto pittoresco”. Ai suoi cittadini e a tutti i turisti che camminano per la nostra città.
Una Napoli sempre carnale e misteriosa…ma più serena. Finalmente.
Michela Palmieri